DEMOLIRE IL CORVIALE COSTRUIRE UN NUOVO ECO-QUARTIERE INTEGRATO

ROMA: DAL CORVIALE ALLA CITTÀ

ROMA 2008/11:

Una campagna A Vision Of Europe

per demolire il Corviale sub-urbano

e costruire un nuovo quartiere Eco-Compatto

MASTERPLAN PER IL NUOVO ECO-QUARTIERE DEL CORVIALE, ROMA

Il Nuovo Eco-Quartiere Giardino (©CivicArch-AVOE)
Il Nuovo Eco-Quartiere Giardino (©CivicArch-AVOE)

Convegno Internazionale Regione Lazio Assessorato Politiche per la Casa

LO SVILUPPO DELLA CITTA' PARTE DALLA PERIFERIA

Roma 2011 Auditorium Ara Pacis Augustae

Dallo Sprawl alla Città Compatta

Dedicato ad Adriano Celentano
“là dove c’era l’erba oggi c’è una città” (Il ragazzo della Via Gluck, 1966)
“là dove c’era un mostro di cemento oggi c’è un parco” (A Vision of Europe, 2010)

2010 - Corviale, Roma

IL NUOVO
ECO-QUARTIERE GIARDINO:

UN’ALTERNATIVA
ALLA DISPERSIONE SUB-URBANA
DELLE STECCHE E DELLE TORRI

IMPIANTI SPORTIVI
UFFICI PUBBLICI
UNIVERSITA’
SCUOLE
VERDE
NUOVE PIAZZE
COMMERCIO DIFFUSO
UFFICI PRIVATI
RESIDENZA

MENO DIPENDENZA DALL’AUTO
MENO INQUINAMENTO

UN AMBIENTE PIU’ SICURO

ECOLOGIA ED EFFICIENZA

UN CONTRIBUTO PER LA CITTA’
E LA SUA AMMINISTRAZIONE
24H/24

2020 - Corviale, Roma

Fase 0

Fase 1

Fase 2

Fase 3

Fase 4

Fase 5

Fase 6

Fase 7

Il Rinascimento Urbano parte dalle Periferie: DEMOLIRE IL CORVIALE, COSTRUIRE UN ECO-QUARTIERE

Ogni città italiana ha visto sorgere negli anni 70 del secolo scorso la sua periferia Hard. Le sue stecche e le sue torri simbolo del Brutalismo architettonico allora tanto in voga. La lista è lunga. Ci sono le Lavatrici di Genova, il Gallaratese di Milano, il Pilastro di Bologna, il Laurentino Q38 di Roma, le Vele di Napoli, lo ZEN di Palermo. Ogni città ha la sua periferia e sono centinaia di migliaia, se non milioni, i cittadini italiani costretti a vivere all’interno di scatoloni di conglomerato cementizio armato in ossequio a una sperimentazione finita male.
Il dramma della periferia italiana è tutto in questi “mostri” cementizi, simbolo più che mai di un fallimento architettonico, ambientale, e, prima di tutto, economico, sociale, culturale. Un fallimento che genera ogni anno enormi costi di gestione di edifici non concepiti per durare nel tempo ed enormi costi sociali derivanti dal sentimento di alienazione dei poveri abitanti inscatolati, loro malgrado, in esperimenti urbanistici completamete tramontati.
Altrove, negli Stati Uniti, in Europa, si è iniziato da molti anni a demolirli. Uno dei primi interventi fu la demolizione del famigerato Prutt Igoe di St Louis, poi venne il grattacielozzo della Tour Bleue a Bruxelles, poi le torri di Paternoster Square a Londra, poi le stecche di Marsham Street sempre a Londra, poi le centinaia di stecche e di grattacielozzi che l’ANRU, l’Agence Nationale pour la Renovation Urbaine, demolisce ogni anno in Francia e sostituisce con quartieri urbani a misura d’uomo.
Ma, fino ad oggi, nulla è stato fatto in Italia.
Si era iniziato a demolire le Vele di Scampia a metà degli anni 90, poi più nulla.
Ora, finalmente, arriva una buona notizia da Roma. Si ricomincia a parlare del Corviale.
Simbolo internazionale di quella che in termine tecnico si chiama Slab-Urbia -la periferia “hard”, quella costruita con pesanti lastre -slab- di cemento- il Corviale è una stecca lunga 1 km dove vivono dalla metà degli anni 70 del secolo scorso circa 6000 abitanti. Concepito come un esperimento di Unità d’Abitazione in ritardo di circa 50 anni dalle teorie lecorbuseriane, era già nato “vecchio” e l’obsolescenza dei suoi pannelli cementizi è, più che mai, la metafora dell’obsolescenza di un brutalismo architettonico oggi abbandonato in tutto il mondo.
La demolizione del Corviale e la sua sostituzione con una Eco-Città Giardino, concepita come un quartiere urbano compatto, integrato, accessibile pedonalmente e ricco di spazi pubblici a misura d’uomo, può davvero segnare una nuova fase nella Storia della città italiana.
Dopo il lento declino degli ultimi 60 anni una nuova stagione di Rinascimento Urbano può aprirsi anche in Italia proprio con un’operazione di alto valore sociale e ambientale. Dimostrare che si può riparare un errore, che si può invertire una tendenza negativa e offrire ai cittadini la possibilità di scegliere di vivere in un ambiente urbano armonioso, dotato di piazze e piazzette ispirate alla tradizione della città italiana, ricco di spazi pubblici e di corti verdi dove i bambini possono giocare tranquilli.
La demolizione del Corviale può inaugurare una grande stagione di RINASCIMENTO URBANO, migliorando le condizioni di vita degli abitanti della periferia e contribuendo ad elevare il livello della città italiana. Sviluppando un notevole circolo virtuoso, offrendo lavoro a giovani architetti, ingegneri, piccoli e medi imprenditori, artigiani, artisti, commercianti.
DEMOLIRE IL CORVIALE e COSTRUIRE UN ECO-QUARTIERE INTEGRATO rappresenta la sfida per avviare uno sviluppo ambientale, sociale ed economico che costituisca un modello da imitare in centinaia di luoghi simili in tutto il paese.

Roma, Corviale, 2010
Roma, Corviale: zoom fase 6 dello sviluppo del Masterplan - la stecca è mantenuta come appare oggi
Roma, Corviale: possibile sviluppo finale del Masterplan la stecca è conservata, ma ristrutturata e interrotta per consentire l'attraversamento di una nuova strada
Roma, Corviale: sviluppo del Masterplan con demolizione completa (fase 7)

Per maggiori informazioni sul Masterplan del Nuovo Eco-Quartiere del Corviale:
Il piano è redatto da A Vision of Europe e Civicarch-Università di Ferrara-Dipartimento di Ingegneria
sotto la direzione di Gabriele Tagliaventi con Alessandro BucciFrancesco Finetti
civicarch@unife.it | Ph. +39 0532 974915 / +39 051 233717

DEMOLIRE PER RIGENERARE

Disastro ecologico

Bancarotta finanziaria

Criminalità

Slab-Urbia Bijlmer Amsterdam
Slab-Urbia Le Vele Napoli

Slab-Urbia non è Efficiente

Slab-Urbia è definita come la tipica periferia modernista costruita in tutto il vecchio continente nella seconda metà del secolo passato.
Slab-Urbia è oggi in rovina.
Incapace di adattarsi ai cambiamenti, di collegarsi organicamente ai quartieri urbani tradizionali, questi enormi complessi edilizi sono diventati un enorme disastro ambientale, un luogo dove nessuno vuole vivere, un buco nero per le finanze pubbliche.

IL PIÙ GRANDE FALLIMENTO URBANISTICO DEL XX SECOLO: LE PERIFERIE HARD

1930

LE PLESSIS ROBINSON
CASE STUDY
PARIS, ILE-DE-FRANCE


DEMOLIRE PER RIGENERARE

Change to urban!

2010

Oggi la Città Compatta è la migliore soluzione per lo sviluppo sostenibile. La Città Compatta è composta da una federazione organica di eco-quartieri misti. L’eco-quartiere misto è la risposta più efficace in termini di sviluppo sostenibile e di sicurezza urbana.
Gli studi sulle città europee hanno segnalato come le città pianificate sulla base di quartieri misti hanno una migliore performance in termini di trasporto pubblico e di consumo del territorio rispetto alle città mono-centriche caratterizzate dalla tipica struttura: centro – periferia dispersa.

DEMOLIRE PER RIGENERARE

OGGI E' POSSIBILE!

Civicarch International Workshop, 21 Ottobre 2010

DALLA PERIFERIA SUBURBANA ALLA ECO-CITTA' GIARDINO DEMOLIRE PER RIGENERARE

AVOE – A Vision Of Europe

CSS – Centro Studi Città Sana

Dipartimento di Ingegneria

Università degli Studi di Ferrara

Via Saragat, 1 – 44124 Ferrara FE

e-mail: civicarch@unife.it

tel. +39-0532-974915